Il segreto celato dietro il cielo rosso dell'Urlo di Munch


Il Grido è , senza dubbio, il quadro masi conosciuto di Edvuard Munch. Riguardo questo quadro, dipinto nel 1893, sono stati scritti fiumi di inchiostro, soprattutto per quanto riguarda l'angoscia del personaggio che appare in primo piano ma anche per l'aspetto strano del paesaggio circostante.

Forse molti si saranno domandati: cosa ha ispirato il pittore norvegese Edvard Munch a dipingere una scena così inquietante? Nonostante, fino ad ora, siano stati evidenziati i suoi problemi mentali e le sue angosce interiori, una recente ricerca presentata all'Assemblea Generale dell'Unione Europea delle Geoscienze (Vienna) assicura che lo strano cielo a strisce arancioni e blu non sia altro che la rappresentazione che Munch diede di quello strano fenomeno che gli scienziati chiamano “nuvole di madreperla”.

Foto: Vidar Nordli-Mathisen via Unsplash

Queste nubi, estremamente inusuali, si formano a 20-30 Km di altezza, nell'atmosfera polare, quando l'aria è estremamente fredda (tra i -80 e -85 gradi centigradi) e umida.

Quando il sole si trova sotto l'orizzonte (prima dell'alba e dopo il tramonto), queste nuvole (che si raggruppano in maniera ondulata) sono illuminate intensamente, vestendo il cielo di strisce di colore rosso, verde, blu e argento.

Curiosamente, questo fenomeno è solito verificarsi nelle terre scandinave. Infatti, nel 2014 il fenomeno delle nuvole di madreperla è avvenuto a Oslo. Fu allora che il fotografo Svein Fikke, stupito da un cielo dai colori intensi e dall'aspetto particolare, che gli ricordava quello del famoso dipinto L'urlo, catturò un immagine che poi divenne virale per la grande somiglianza con ciò che vediamo nel dipinto del pittore norvegese.


Camminavo lungo la strada con due amici, quando il sole tramontò. Sentivo una vena di tristezza in me. Il cielo si tinse improvvisamente di rosso sangue. Mi fermai. Mi appoggiai, stanco morto a un recinto. Sul fiordo nero e azzurro e sulla città, c'erano sangue e lingue di fuoco. I miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura e sentivo che un grande urlo, infinito, pervadeva la Natura.

E ancora:

Mi sono messo a gridare, ma nessuno mi stava ascoltando. Ho capito che dovevo gridare attraverso la pittura, e allora ho dipinto le nuvole come fossero cariche di sangue, ho fatto urlare i colori. Non mi riconoscete, ma quell'uomo sono io.

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