10 curiosità su Marc Chagall

Bielorussia 7 luglio 1887, in questo giorno nasce il pittore Marc Chagall. Destinato a diventare il pittore più importante che la Bielorussia abbia mai avuto. Nelle sue opere è evidente come sia stato influenzato dalle fiabe russe, se non anche dal periodo vissuto a Parigi, il fauvismo ed il modo di utilizzare i colori di Delaunay. Una vita ricca di disavventure, viaggi e storie d’amore. Considerato uno degli artisti più importanti dell'arte contemporanea, è conosciuto ed amato per i suoi dipinti di fiabe e per le sue atmosfere surreali e romantiche.

Attualmente le sue opere fanno parte dei musei più importanti di tutto il mondo.

 

Oggi, 28 marzo 2021, ricorre l’anniversario della sua morte: Marc Chagall si spegne a Saint-Paul de Vence nel 1985. Eppure ci sono tratti di lui ancora sconosciuti.

 

Le Paysage Bleu, Marc Chagall, 1949


Ti lasciamo quindi dieci curiosità su uno degli artisti più amati del XX secolo.

 

1. Il suo vero nome era Moishe Segal

 Il vero nome di Marc Chagall era Moishe Segal, infatti, la sua famiglia era di origine ebraica. In russo il suo nome era Mark Zacharovič Sagalov, poi abbreviato in Šagal. La tradizione dice che dopo essere stato trascritto in francese, Sagal divenne poi Chagall.


Yehuda Pen, Ritratto di Marc Chagall (1915), Museo di arte moderna di Vitebsk
 

2. Commesso o pittore?

 Il destino del giovane, secondo i piani dei genitori, era quello di lavorare nel negozio di aringhe, seguendo le orme paterne. Però l’arte entrò nella sua vita e lui ne rimase irremediabilmente attratto. Un giorno un suo compagno di classe gli mostrò un disegno, ne rimase così coinvolto che decise di convertirsi in un artista. La tradizione ebrea però proibiva la rappresentazione di immagini, specialmente i temi religiosi. Così molte sue tele, realizzate nella casa paterna, furono usate per coprire i pavimenti o spesso dimenticate nel granaio.

Le Gran Cirque, Marc Chagall (1993)


3. L’ amore per i tetti

 Una volta il pittore spiegò, che i colorati personaggi sui tetti, che solitamente dipingeva, non erano frutto di una fantasia. In realtà, nei villaggi russi, gli ebrei erano soliti salire sui tetti delle loro piccole case, per sfuggire ad alluvioni o incendi. Marc Chagall, invece, ci saliva per contemplare la sua città dall’alto, o per starsene in solitudine, come d’altra parte faceva spesso anche con suo nonno.


I tetti rossi, Marc Chagall, 1953-1954

4. Il carcere

Durante il periodo nel quale studiò arte a San Pietroburgo, fu arrestato e dovette fare una settimana di prigione. Questo perchè gli ebrei potevano rimanere in città solo attraverso dei permessi speciali. In seguito, Chagall, ha poi affermato che quei giorni furono, in realtà felici: perchè aveva la pace per dipingere.

 

5. Bella e il colpo di fulmine

Chagall visse un grande amore con Bella Rosenfeld, una giovane figlia di ricchi orafi ebrei che sposò nel 1915 e dalla quale ebbe una figlia: Ida. Bella fu una parte fondamentale della sua vita e protagonista di molte sue opere, fino a quando nel 1944 morì di un'infezione virale. Chagall entrò in un profondo stato di depressione, e non riuscì a dipingere per nove mesi. Si riprese solo grazie all’aiuto di sua figlia.

 

Marc Chagall e Bella Rosenfeld (1934) Getty Image
 

6. Altri due matrimoni

 Chagall convolò a nozze altre due volte dopo la morte di Bella, la prima fu con Virginia Haggard McNeil, 28 anni più giovane e assunta come governante. La coppia ebbe un figlio, David. La relazione però si concluse quando la donna conobbe un fotografo a New York. Nel 1952, Chagall si sposò con Valentina Brodsky, storia abbastanza simile alla precedente: era una segretaria contattata da sua figlia, 25 anni più giovane del pittore.


Marc Chagall e Virginia Haggard

 

7. Era solito dipingere nudo

Era molto vanitoso. Nella sua autobiografia disse che passava molto tempo di fronte allo specchio. Inoltre, spesso camminava nudo nel suo studio: 


“Prima di entrare nel mio atelier, il visitatore doveva sempre aspettare. Era per darmi il tempo di mettermi in ordine, di vestirmi, perché lavoravo nudo. In genere non tollero i vestiti, non ci tengo a vestirmi e mi vesto senza nessun gusto“.

 8. Fu sempre affascinato dalla Bibbia

Tra il 1954 e il 1966 Chagall lavora assiduamente a diciassette grandi quadri che compongono il ciclo del Messaggio Biblico: i temi sono tratti dal Pentateuco (Genesi, Esodo) e dal Cantico dei Cantici (12+5). Queste opere costituiranno poi il cuore del Musée National Message Biblique Marc Chagall a Nizza. Nel quale poi Chagall ha realizzato anche delle meravigliose vetrate e un mosaico esterno.

Il paradiso, Marc Chagall, (1961)

 9. Odio e amore

Aveva un rapporto di stima reciproca con Pablo Picasso, sebbene la loro amicizia fosse piena di alti e bassi. I due artisti, infatti erano molto diversi tra loro, sia artisticamente che personalmente, praticamente amici e nemici. Chagall ha poi dichiarato:

 

Sono come una zanzara che ronza intorno a Picasso. Lo pungo una volta, due, ma poi mi schiaccia. ... Picasso dà sempre inizio a nuove mode. Dipinge due occhi su un sedere e tutti lo copiano”.

Pablo Picasso e Marc Chagall
 

10. La disapprovazione del mondo ebraico

L’artista dipinse sempre i grandi valori biblici. Il mondo ebraico spesso disapprovò le sue interpretazioni come per le “Crocifissioni”. Chagall, di origini ebraiche, dichiarò di essere fiero di “appartenere al piccolo popolo ebreo da cui nacque Cristo e il cristianesimo”. Marc Chagall mori il 28 marzo 1985 e venne sepolto in un cimitero cristiano. (Saint Paul de Vence Cemetery, San Paolo di Venza, Francia).


Tomba di Marc Chagall - Saint- Paul de Vence


“Mia soltanto è la patria della mia anima. Vi posso entrare senza passaporto e mi sento a casa; essa vede la mia tristezza e la mia solitudine ma non vi sono case: furono distrutte durante la mia infanzia, i loro inquilini volano ora nell’aria in cerca di una casa, vivono nella mia anima.” 


Marc Chagall


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